Découvrir Cervia est une expérience unique qui restera inoubliable pour tous. Située sur la côte adriatique, cette ville a une histoire fascinante et de nombreux monuments qui témoignent de sa beauté et de son importance.
Le centre historique de Cervia est un endroit idéal pour découvrir la ville, avec ses rues pittoresques, ses monuments historiques et ses places caractéristiques. Ici, vous pourrez admirer la célèbre tour San Michele, et la majestueuse cathédrale de Santa Maria Assunta.
En outre, Cervia possède également de nombreuses localités exclusives, telles que Milano Marittima, connue pour sa beauté et pour être l'une des stations balnéaires les plus réputées d'Italie. Ici, vous trouverez de charmantes plages, des restaurants de haute qualité, des magasins de luxe et une vie nocturne animée.
En résumé, Cervia est une ville merveilleuse, riche en histoire, culture, beautés naturelles et localités exclusives. Que vous visitiez le centre historique, découvriez les stations balnéaires, vous immergiez dans la nature ou simplement vous détendiez, Cervia est la destination idéale pour des vacances inoubliables.
Pur conservando il suo aspetto complessivo, il faro ha subito nel tempo numerosi cambiamenti: la sua altezza è stata aumentata una prima volta nel1918, a seguito della costruzione, nelle sue vicinanze, di edifici piuttosto alti, e una seconda volta quando furono riparati i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Inizialmente a luce bianca fissa è stato poi portato a luce intermittente, per distinguerlo dal sempre maggiore sfolgorio dell'illuminazione pubblica, infine "messo a riposo" e sostituito da due fanali elettronici alla testa dei moli.
Unporto canaleè sempre esistito a Cervia da quando esiste la salina, per assicurare iltrasporto del sale. Le prime notizie certe relative all'esistenza di un faro risalgono però solo al 1708. Da un atto notarile si evince infatti che nella Torre S.Michele, in alto, nell'angolo nord, fosse murato un lungo ferro quale sostegno alla lanterna che veniva esposta di notte per segnalare ai naviganti il punto di approdo. Nel1691, quando fu costruita la Torre, il mare era distante un centinaio di metri ma il processo alluvionale, in atto da secoli, continuava a espandere il territorio allontanando la linea di battigia in media di circa 3 m all'anno e rendendo necessario l'allungamento delle palate del porto. Per questo nel1756, su progetto del perito Antonio Farini, venne costruito a circa 300 metri dalla Torre un robusto edificio a due piani con un porticato a tre arcate. Al centro, sul tetto, si elevava un'alta torretta che portava alla sommità la lanterna-faro. Per tutto un secolo questo fu il faro del porto di Cervia, chiamato negli atti ufficiali "Casino di Sanità".
Affacciati sul canale delle saline, i Magazzini del Sale rappresentano uno dei migliori esempi di archeologia industriale in territorio cervese.
Il Magazzino Torre, adiacente alla Torre San Michele, fu costruito nel 1691, per volontà del Tesoriere di Romagna Michelangelo Maffei, per assicurare lo stivaggio del sale prodotto nelle saline.
Nel 1712 venne costruito dalla parte opposta del canale il Magazzino Darsena, destinato allo stivaggio del sale che aveva subìto una prima pulitura e asciugatura nel Magazzino Torre, e alla successiva opera di pesatura e porzionatura in sacchi destinati alla vendita.
Le saline, divise in piccoli lotti, erano lavorate singolarmente e in modo artigianale dai salinari, che rappresentavano la quasi totalità della popolazione cervese.
L’esigenza di conservazione del sale spinse gli amministratori Pontifici all’edificazione dei due grandi edifici lungo il Porto Canale di Cervia, adibiti appunto a tale scopo: il magazzino Torre, lungo 80 metri e largo 26 metri, di forma rettangolare divisa in sei campate, poteva contenere fino a 130.000 quintali di sale.
L’altro edificio, posto dall’altra parte del Canale, è il magazzino Darsena; poteva contenere fino a 100.000 quintali di sale. Il sale raccolto dalla primavera fino a metà settembre veniva caricato su caratteristiche imbarcazioni a fondo piatto chiamate burchielle e, attraverso il Porto Canale, veniva trasportato nei magazzini, dove poteva essere conservato. Per rendere più agevoli i lavori di immagazzinamento, i due edifici erano tra loro collegati con un ponte di ferro.
Maggiori Informazioni:
Viale Nazario Sauro, 24
musa@comunecervia.it
0544 977592
Il monumento ai caduti cervesi si compone di più elementi. collocato nell'ampio voltone del palazzo comunale, è costituito da una lapide centrale recantei nomi dei caduti, due lapidi gemelle ai lati con, rispettivamente, la "chiamata alle armi" del 1915 e il bollettino della vittoria dettato dal generale diaz nel1918; sovrasta il tutto una fascia dipinta ad affresco o a tempera. in essa una finta architettura ospita al centro una fiaccola accesa, ai due lati le scene del commiato del soldato dalla moglie e del pianto della famiglia; alle due estremità visioni di vele di navi rappresentano la realtà di cervia. dopo il secondo conflitto mondiale fu aggiunta, a destra delle tre lapidi originarie, la lapide con i nomi deicaduti civili e militari. sulle altre pareti numerose altre lapidi ricordano personaggi illustri della storia cervese e nazionale. Il pittoreGiovanni Maiolifu chiamato a compiere l'affresco del monumento nel 1929; pur non avendo documentazione a riguardo è assai probabile che la sistemazione delle lapidi e forse il riassetto dell'intero voltone siano avvenuti nello stesso anno. (Bibliografia e sitografia: A.Poggiali, M.Maldini, "Ombre di Giovani. La memoria dei caduti della IV guerra d'Indipendenza in un angolo di Romagna 1915.
Maggiori Informazioni:
Piazza Giuseppe Garibaldi 10, Cervia
Il mosaico ha una superficie di 4 metri quadriLa fontana è stata realizzata dall'artista Daniel Prapone e ha richiesto circa 400 ore di lavoro, i lavori sono stati diretti dall'ing. Diego Poltronieri.
"L'inaugurazione di questa fontana - ha detto il Sindaco Roberto Zoffoli - si può considerare il preludio all'apertura della manifestazione " Cervia Città Giardino", che oltre ad essere la grande festa dei fiori e dei giardini, è l'occasione per stringere e rinsaldare rapporti di amicizia tra diverse realtà italiane e straniere, ed è l'aspetto che ci sta particolarmente a cuore.
Maggiori Informazioni:
Viale Roma, angolo Circonvallazione Sacchetti , Cervia
Costruita tra il 1689 e il 1691, la Torre San Michele ha sempre svolto funzione di difesa della città e del sale.
Nel1691il conteMichelangelo Maffei, che aveva già fatto costruire il Magazzino Torre per la conservazione del sale, fece edificare questo poderoso edificio per difesa contro gli attacchi pirateschi.
Tesoriere di Romagna dal 1682 al 1706, Maffei fu più attento alle esigenze della popolazione cervese rispetto ai suoi predecessori.
La principale funzione della Torre era didifesa: in cima vi era lapiazza d’armiper segnalare assalti di briganti e saccheggiatori e per difendere la preziosa risorsa del sale, conservato nel Magazzino.
Apianta quadratacon lato di 13,5 m, altezza di 22,5 m e muri di 3 m di spessore, la Torre era un vero e proprio fortino, con numerose aperture, finestre e feritoie corredate di armamenti a breve e lunga gittata.
La Torre poteva inoltre ospitare le guardie che vi risiedevano e la rendevano un edificio indipendente, dotato di camini, raccoglitori esterni per l’acqua, docce, impianti di scarico e altre utilità.
La Torre sembra essere ispirata ad un vecchio disegno di Michelangelo Buonarroti, realizzato per difendere le aree costiere dello Stato Pontificio e conservato presso gli archivi della Reverenda Camera Apostolica.
La Torre è intitolata aSan Michele Arcangelo, santo protettore di Michelangelo Maffei, come testimonia la dedica nel bassorilievo marmoreo sopra la portad’ingresso.
Maggiori Informazioni:
Via Arnaldo Evangelisti, Cervia
La facciata della chiesa si inserisce nella fila dei palazzi adiacenti situati lungo il corso, che taglia la città in direzione nord-sud, e rappresenta una sorta di continuità con essi.
Nell'insieme lafacciata settecentescadella Chiesa ha un aspetto sobrio e rigoroso.
L'intonaco a tre colori, giallo crema, rosa e bianco, permette una perfetta integrazione cromatica con le facciate degli edifici del corso.
Da notare che sia le cornici, sia la finestra, riprendono le forme e le caratteristiche delle costruzioni che affiancano la chiesa, secondo un preciso intento di continuità eomogeneità urbanistica.
Questa chiesa è infatti concepita come un edificio che si fonde nella città, senza distinguersi o distaccarsi.
L'interno, un'aula di forma ellittica, con due cappelle laterali di piccole dimensioni, conserva diverse opere di interesse storico e artistico. La più pregevole è il Crocifisso ligneotrecentesco, proveniente dallaChiesa dei Minori Conventualidi Cervia Vecchia.
Inoltre, sopra la bussola dell'ingresso, si trova un pregiatissimo organo veneziano, opera di Gaetano Callido, risalente al1788.Si tratta di uno dei pochi"Callido"ancora funzionanti in tutta la regione.
Ilcrocifisso ligneoconservato all'interno della chiesa è databile intorno alla metà del 1300. Secondo un'antica leggenda il crocifisso arrivò dal mare in tempesta e venne posto a protezione dei pescatori: per questo veniva portato in processione ogni anno a febbraio in occasione della festa dellaMadonna del Fuocodi Forlì.
Maggiori Informazioni:
Corso Giuseppe Mazzini 20, Cervia
Iniziata il18 giugno 1699, l’edificazione della Chiesa, progettata dal Fontana, si protrasse fino al 1702 quando, l’8 giugno, venne celebrata la prima Messa.
La semplice facciata in pietra viva si presenta incompleta: l’originale progetto, che prevedeva un elegante rivestimento in lastre marmoree, non poté essere attuato per la morte del Presule.
L’edificio è visibile solamente da tre lati, poiché quello Nord è adiacente alPalazzo del Vescovado, risalente al 1702. Alla Chiesa sarà poi aggiunta nel 1750 anche laTorre campanaria.
La pianta della Chiesa è a croce latina, con navata unica e sei cappelle laterali.
Nella prima cappella a destra, priva di altare, si trovano la tela raffigurante il Patrono della Città S. Paterniano, opera di un anonimo, una fonte battesimale del ‘700 e, ai lati, le due statue: quella della Madonna del Fuoco, con in braccio il Bambino, e la statua di San Lorenzo, altra importante figura della religiosità cervese. Fra i dipinti si possono ammirare all’interno della Cattedrale la tavola della Madonna con Bambino detta "Madonna Della Neve", attribuita alla pittrice Barbara Longhi, proveniente dalla chiesa della Madonna della Neve, unica superstite di Cervia Vecchia, e la pala di San Giuseppe con il Bambino Gesùfra le braccia, proveniente dalla scuola del Guercino.
L’altare maggiore, realizzato in finissimi marmi policromi e proveniente dalla sconsacrata chiesa di S. Domenico in Forlì, è sormontato da una pala raffigurante l'Assunta tra i S.S. Nicola e Bartolomeo, opera del pittore di Ravenna Giovanni Barbiani (1566–1641).
La Cattedrale, come il palazzo Priorale, fu progettata da Francesco Fontana, figlio, allievo e collaboratore di Carlo Fontana, uno degli architetti di maggior prestigio nella Roma del XVIII sec.
Nel progetto originario la facciata si caratterizzava per le colonne giganti d’ordine corinzio su un alto piedistallo, poste a lato dell’ingresso.
La monumentale composizione classica terminava con una trabeazione di ampie proporzioni su cui era posto un grande frontone che dominava la piazza.
Maggiori Informazioni:
Piazza Giuseppe Garibaldi 20, Cervia
Si tratta di un monolito datato 1636 sul quale sono indicate tutte le misure a cui dovevano attenersi sia gli abitanti di Cervia sia i forestieri che qui si recavano. Non a caso venne posta nella piazza destinata al commercio, ancor oggi conosciuta come Piazza delle erbe.
Sopra la pietra si trova la scritta "Vera matrice delle misure di Cervia" e presenta una Serie di unità tipologiche con i relativi nomi incisi in italiano e in dialetto romagnolo.
Tra le misure indicate: il "Passo" una sorta di odierno metro per le stoffe e il "Quadrè" ovvero la mattonella usata per la costruzione del pavimento e così via, non tutte le misure della pietra sono comunque state interpretate, la pietra delle misure è stata restaurata nel 2015 dalla restauratrice Claudia Tedeschi con il contributo economico di Lions Club Cervia Ad Novas.
Essa risale presumibilmente al 1700, dal momento che tutti i documenti finora rinvenuti sono testimoni di quel periodo.
Si tratta di una imponenente casa colonica divisa su due piani, con una facciata che evidenzia due corpi laterali per gabbie di scala e al centro tre archi a tutto sesto che hanno le mezze circonferenze chiuse da un muro, in mezzo al quale si aprono le finestre del primo piano.
All'interno, al primo piano, un portico di quasi 6 m divide due stanze, la cucina con l'immenso camino e la stanza che un tempo fungeva da dormitorio.
Adiacente alla casa vi erano la stalla ed il fienile, mentre il grande piazzale era suddiviso in aie, alcune delle quali pavimentate in mattoni.
La casa è sempre stata al servizio della pineta, in quanto era adibita ad alloggio dei pignaroli. Nel 1789 divampò un incendio che la rese pressochè inutilizzabile.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale perse la sua funzione principale ed andò in totale decadenza, così nel 1927 il Comune la destinò all'Azienda Agricola Bassona che la restaurò per utilizzarala a scopi agricoli.
Quando però, per il continuo progredire della tecnologia, le nuove macchine agricole sostituirono in parte l'uomo ed il bestiame, la casa divenne inutile e lentamente fù abbandonata.
A salvarla dal degrado fu l'Associazione Culturale Amici dell'Arte, che negli anni '60 la chiese in affitto al Comune e la ristrutturò completamente
Periodicamente nel teatrino attiguo all'edificio, si svolgono commedie dialettali, letture poetiche, concerti e conferenze a cura dell'Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia.
Oggi è l'edificio ospita uno dei ristoranti più frequentati e apprezzati dell'Emilia Romagna.
La fontana è' stata collocata nel luogo simbolo della città: la piazza antistante gli antichi Magazzini del Sale, con la Torre di San Michelee l'asta delPorto Canale. L'opera in mosaico è stata realizzata dall'artista ravennateMarco Bravuracol quale ha collaborato la figlia Dusciana, anche lei artista del mosaico, a evocare la cultura bizantina della Ravenna Imperiale. A reggere il grande tappeto (3x5 m) dalle migliaia di tessere musive, tutte tagliate a mano, pare sia una nuvola di vapore, che lo fa apparire magicamente sospeso a mezz'aria, conferendo magia evocativa all'opera. Sopra, due cumuli di sale simboleggiano l'identità e la storia della città del sale: un patrimonio naturale e di tradizioni che non vuole essere disperso e il volo del tappeto che simboleggia la volontà della città verso la crescitae l'evoluzione di nuove rotte.
La descrizione della fontana fatta dal suo ideatore, il poetaTonino Guerra: "... si è pensato ad una fontana, che abbiamo chiamato Il Tappeto sospeso, formata da una larga pozza irregolare, colma di una quarantina di centimetri d'acqua, sulla quale c'è un tappeto di mosaico sospeso su diversi getti d'acqua, a formare qualcosa di simile alle nuvole. Il tappeto trasporta alcuni cumuli di sale e un ciuffo di canne: stanno a significare che il mondo della civiltà salinara coi suoi odori e la sua poesia, i vecchi ricordi delle spiagge di una volta con le dune e gli uccelli sui canneti, stanno volando via da noi fissandosi però, con malinconia, nella vostra memoria"
Maggiori Informazioni:
Piazzale dei Salinari, Cervia
L'Assunta è una "lancia" con vele al terzo costruita ed armata, nel lontano 1925, nei prestigiosi cantieri di Cattolica dove, allora, veniva armata la maggior parte delle imbarcazioni romagnole utilizzate per la pesca e per il trasporto nel Mare Adriatico.
- l'abete per la coperta,
- il larice per il fasciame,
- il rovere per il paramezzale e le ordinate.
I purpurei colori ed i disegni che ancor oggi ornano le vele e lo scafo dell'Assunta, sono gli stessi che, nel lontano 1925, identificavano la famiglia di "Garbin". Garbin fu il pescatore che armò e battezzò l'Assunta donandole questo nome in onore del giorno in cui lo scafo è stato varato.
Si tramanda, infatti, che l'Assunta sia stata calata in acqua per la prima volta il 15 agosto del 1925 nel giorno di festa della Vergine Assunta in cielo; questo giorno, nel cuore della stagione estiva, è particolarmente caro a tutti i romagnoli ed ancor oggi viene celebrato in tutti i porti.
Garbin era un abile pescatore del quale si tramandano ancora oggi le sfide con il mare.
In particolare si racconta di quando da solo, a pesca al largo di Cesenatico, fu colto da uno straordinario fortunale proveniente da tramontana.
Contro la violenza del mare Garbin non ha potuto nulla se non abbattere l'albero a colpi d'ascia ed avvolgere la coperta con la vela costruendosi un precario riparo contro i frangenti.
Quando dopo un giorno di violenta tempesta, il mare si fu calmato l'Assunta si ritrovava arenata sotto i monti di Pesaro da dove, riparati i danni subiti poté riprendere il mare.
Successivamente l'Assunta fu acquistata da Luigi Tiozzi ed i suoi ormeggi trasferiti a Cervia dove rimase a lungo inutilizzata a causa degli eventi bellici che sfociarono nella seconda guerra mondiale.
La guerra e i bombardamenti provocarono gravissimi danni nei porti adriatici ma, più degli aerei, furono le divisioni dell’esercito tedesco, incalzate dall’avanzata delle forze alleate, ad infierire sulle barche dei pescatori; nella disperata ritirata l’ordine impartito ai militari fu quello di mandare a fondo tutti gli scafi in grado di navigare.
L’Assunta sopravvisse alle sorti della guerra rimanendo ormeggiata in uno di quei canali minori e più nascosti che ancor oggi collegano le saline di Cervia al mare.
Ma il fascino esercitato dai rossi colori delle vele e non meno dalle ottime ed inalterate qualità di navigazione consigliarono a Luigi Tiozzi di trasformare l’Assunta, approfittando di un turismo in espansione, da vecchio peschereccio qual era in una nobile barca da “passeggio”.
Si racconta anche che l’Ammiraglio Aliprandi, già comandante di vascello durante la prima guerra mondiale ed amico intimo di Grazia Deledda, ne godeva grandemente ed usava definirla "Ottimo guscio".
Purtroppo sul finire degli anni cinquanta l’Assunta ceduta da Luigi Tiozzi ad ignoti acquirenti, fu incautamente abbandonata a se stessa rimanendo, per colpa dell’incuria dei proprietari, arenata nelle spiagge adiacenti al porto canale di Cervia.
Soltanto agli inizi degli anni settanta, e quasi casualmente, se ne è riscoperta la bellezza tanto da decidere che l’Assunta avrebbe dovuto recuperare gli antichi splendori e riprendere la navigazione e la pesca.
I lavori durarono a lungo perché il tempo aveva consumato gravemente lo scafo ma, i risultati ripagarono ampiamente, con il loro susseguirsi, gli sforzi compiuti; l’Assunta stava, infatti, lentamente riacquistando tutta la bellezza e la grazia solo apparentemente perduta.
Le vele in cotonina, i colori naturali, il legname dello scafo ogni particolare veniva curato con ordine e sistematicità.
Dopo tre anni di lavoro l’Assunta era nuovamente in grado, nelle mani degli attuali proprietari, Michele e Paolo Marini, di navigare e di pescare come quando tanti anni prima, nel giorno della Vergine Assunta, era stata varata.
Maggiori Informazioni:
Porto canale, Cervia